Testa, Cuore E Gambe by Conte Antonio

Testa, Cuore E Gambe by Conte Antonio

autore:Conte Antonio [Antonio, Conte]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Sports
ISBN: 9788858644614
Google: ou4tfStZF8AC
Amazon: B00CLF1CMC
editore: Rizzoli
pubblicato: 2013-05-06T22:00:00+00:00


Capitolo nove

Prime panchine

Dopo quasi vent’anni in campo, è dura non trovarsi ai blocchi di partenza della nuova stagione. Mi sento disorientato ma nello stesso tempo pieno di energia. Non ho certo intenzione di ritirarmi a guardare le partite dal divano o di andare a commentarle in tv.

Nel frattempo alla Juve è in atto la rivoluzione di Capello: nuove idee, nuovi metodi di allenamento, nuovi giocatori. A qualche mese dal suo arrivo vado ad assistere a un allenamento della Juve. In quella occasione me lo presentano e iniziamo a parlare dell’ambiente, delle ambizioni della piazza, del modo di intendere il gioco.

«Cosa stai facendo adesso?» mi domanda a bruciapelo a un certo punto.

«Sto per iscrivermi al corso di Coverciano.»

«Così vuoi diventare allenatore… Senti che è la tua strada?»

«Guardi, mister, voglio provarci. Mi do tempo qualche anno per arrivare in una grande squadra: se non ce la faccio, mollo.»

L’ho sempre pensato e parlo a Capello con grande schiettezza. Lui capisce la portata della mia ambizione. Sorride e dice: «Ti piacerebbe lavorare qui, nel mio staff?».

«Mister, sarebbe un onore. Verrei di corsa» rispondo, e con quell’iniezione di fiducia e di nuovi stimoli mi sento rinascere. Ma l’entusiasmo dura pochissimo. La società pone il veto per via di quella vecchia pendenza legata al mio ultimo contratto da calciatore. Franco Ceravolo, il responsabile delle giovanili della Juve, a quel punto mi propone di lavorare per lui, andando a visionare qualche giovane talento in giro per l’Italia. Accetto, anzi finisco per farlo gratis. Dopo qualche tempo si profila anche l’ipotesi che io possa diventare allenatore della Primavera bianconera. Ma neppure questa possibilità si concretizza. È l’ennesima delusione che incasso in quei mesi.

Durante l’estate 2004 volto pagina e mi iscrivo al corso allenatori di Coverciano, come avevo previsto inizialmente. Ho la sensazione di trovarmi dietro un vetro a guardare la giostra che riprende a girare senza di me. Trovo dentro la forza necessaria per ripartire e mi dico che l’unico modo per farlo è pormi degli obiettivi a breve termine, a cominciare dal patentino di allenatore di Prima categoria.

Nel luglio successivo, finalmente, il telefono ricomincia a squillare. Mi chiama Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Siena.

«Antonio, mister De Canio ti vorrebbe nel suo staff, come secondo. Stiamo prendendo anche Ventrone come preparatore…» In verità, nel giro di qualche giorno vengo a sapere che era stato proprio Ventrone a fare il mio nome a De Canio. Ma non accetto l’offerta di Perinetti. Gli spiego che non credo di essere adatto a fare la spalla.

«Direttore, senza offesa, non sono convinto.»

Proseguo con il corso a Coverciano.

Dopo qualche giorno mi telefona Luciano Moggi: «Antonio, ma sei pazzo? Quella di Siena è un’opportunità importante. Se vuoi cominciare, non puoi rifiutare la loro offerta».

Gli rispondo: «Direttore, ma che sta dicendo? Mi avevate promesso la Primavera, adesso viene a dirmi quello che devo fare? Io non me la sento di fare da secondo».

Lui insiste: «No, stammi a sentire, tu hai bisogno di esperienza. Te lo consiglio».

Dopo due giorni mi richiama Perinetti per una nuova chiacchierata e penso di chiudere definitivamente la questione chiedendo un ingaggio elevato.



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